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Compartimentazioni antincendio: perché ti servono

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Non confondiamoci, non parliamo solo di porte tagliafuoco, ma di tutti quegli isolamenti antincendio in grado di resistere alle alte temperature, di bloccare i fumi caldi e freddi, di non deformarsi e di non propagare l’incendio.

Anche su quest’argomento è opportuno fare delle valutazioni attente e accurate, magari con il supporto di un tecnico preparato e non con il solito tuttologo.

Per fare un po’ di chiarezza partiamo dalla definizione che i Vigili del Fuoco danno della compartimentazione antincendio ai fini della Prevenzione Incendi:

E’ da intendersi come il “frazionamento” del fabbricato in zone delimitate da strutture antincendio con una determinata resistenza al fuoco

Ci troviamo di fronte a un “nuovo” termine

RESISTENZA AL FUOCO delle Compartimentazioni antincendio

In parole semplici indica la capacità che un pilastro, una trave, una parete o una porta tagliafuoco ha di resistere all’azione del fuoco espressa in minuti, ovviamente ogni struttura che abbiamo citato ha il suo metodo per valutare questa capacità. 

Passiamo dalla “semplice” omologa delle porte tagliafuoco a valutazioni complesse che comportano anche interventi murari demolitivi.

Mi spiego meglio…

Ma prima di arrivare a preoccuparci del grado di resistenza al fuoco, dobbiamo valutare di cosa abbiamo realmente bisogno in termini di durata.

Ecco che entra in gioco il Tecnico Antincendio che ci deve aiutare nella verifica del CARICO D’INCENDIO dalla quale deriva la classe di resistenza al fuoco.

Ci troviamo di fronte a un “nuovo” termine

CARICO D’INCENDIO

I Vigili del Fuoco lo definiscono come:

il potenziale termico di tutti i materiali combustibili contenuti in uno spazio (compartimento) in base ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle misure di protezione presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle costruzioni.

Traduciamo questo intreccio di parole…

Ogni materiale sviluppa un suo specifico potere calorifico che deve essere moltiplicato per il quantitativo presente contenuto all’interno del compartimento …bene…la somma ti tutti questi valori deve essere ridotta in base a determinati (da decreto) criteri di sicurezza che abbiamo deciso di adottare, tipo impianti di protezione antincendio, squadra di emergenza, ecc…il valore che risulta ci dà direttamente la classe di riferimento per la resistenza al fuoco.

Ecco perché è opportuno che questa valutazione venga fatta congiuntamente tra voi e il tecnico che avete incaricato.

In definitiva tutti questi numeri e paroloni ci danno solo il punto di partenza per la corretta realizzazione e gestione delle compartimentazioni antincendio e chiusure antincendio.

A questo punto serve l’esperienza di chi da tre generazioni ha visto e risolto numerosissimi casi e che sa consigliare la soluzione migliore e più adatta al fabbricato e alle esigenze del cliente

Ricordiamoci che una compartimentazione fatta male o non correttamente eseguita mette a repentaglio l’incolumità delle persone.

Studiare e realizzare le giuste compartimentazioni antincendio permette di salvarsi la vita in caso di incendio.

I problemi più ricorrenti che riscontriamo nelle nostre visite di check-up antincendio sono legati alla corretta compartimentazione e installazione dei serramenti tagliafuoco, alcuni esempi degli “orrori” che vediamo

E’ evidente che una porta tagliafuoco montata male o che non si chiude regolarmente non serve a nulla

Non dimentichiamoci che tutte le chiusure antincendio sono considerate dei veri e propri presidi di sicurezza e pertanto, come tali, devono essere sottoposti a controlli periodici ALMENO semestrali.


Ci teniamo a evidenziare “ALMENO” perché molte volte si tende a pensare che il termine deve essere quello massimo imposto per legge, ma non è così, bisogna tenere conto che le porte tagliafuoco per loro struttura non sono adatte ad un utilizzo intenso e continuato, sono dimensionate e costruite per funzionare poco.
Pertanto per le porte tagliafuoco che hanno un utilizzo intenso, magari, ad esempi, compartimentano una palestra o un cinema, necessitano di un controllo più intenso o essere dotate di un adeguato sistema che le mantenga aperte, non la zeppa di legno o un attaccapanni

La NOSTRA check list

Tutto quanto sopra premesso, ora supponiamo di “ereditare” un fabbricato con già in essere un sistema di compartimentazioni antincendio, vi suggeriamo di procedere con:

1. a Vostra classe di resistenza al fuoco è compatibile con le strutture del fabbricato

1.1. Nel caso non lo siano dovranno essere previsti degli interventi ad esempi, incremento della resistenza delle strutture, diminuzione dei quantitativi di materiale infiammabile o l’installazione di impianti antincendio

2. 2. Valuta se l’integrità delle strutture e porte antincendio è rimasta inalterata nel tempo o se sono state rese inefficaci

Esempio:
• La parete di confine con il capannone del Vostro vicino prima era integra ora invece presenta dei buchi perché sono stati fatti passare dei cavi elettrici.
• La porta tagliafuoco che divide il vostro ufficio dal reparto produzione è stata forata per installare un chiavistello contro i furti.
• La porta tagliafuoco scorrevole che compartimenta due depositi è stata danneggiata da un muletto e ora non si chiude più.

3. Controlla che le porte antincendio siano ancora in buono stato o se presentano segni di degrado dovuta alla ruggine o agli urti.

4. Controlla che le porte tagliafuoco siano state installate correttamente e che ci sia la documentazione a corredo, è molto importante

5. Se hai installato dei controsoffitti o dei pavimenti galleggianti o installato nuovi impianti, ricordati che le strutture di separazione devono chiudere tutti i passaggi tra compartimenti

6. Tieni sotto controllo i quantitativi di materiale combustibile, se non sono variati tutto bene, altrimenti è opportuno fare delle nuove valutazioni in merito

7. Se hai apportato delle modifiche alla destinazione d’uso della tua azienda accertati che le compartimentazioni antincendio siano rispettate

Se hai scelto un azienda di manutenzione antincendio preparata, molte di queste segnalazioni devono arrivarti direttamente dal loro tecnico, ma in ogni caso ricordati che il primo e unico responsabile è il datore di lavoro.
A tal proposito ti invito a leggere anche “il servizio di sorveglianza…questo sconosciuto”